top of page

"I don't speak very good, I dance better" -

Non parlo bene, danzo meglio

2011

di Roberto Silvestri (tratto da "Alias" - inserto de Il Manifesto)

"I don't speak very good, I dance better" - Non parlo bene, danzo meglio è l'ultimo film del regista e scrittore italoegiziano Maged El Mahedy.

Il film è un pamphlet complesso e sorprendente sull’Egitto di oggi, attanagliato tra strapotenza militare (che da Nasser in poi ha in pugno il paese) e subalternità religiosa, coppia famigerata ed eterodiretta che vorrebbe schiacciare qualunque possibilità d’emancipazione collettiva. 

Abbiamo incontrato il regista a Roma.

Partiamo dalla complessa forma ibrida di questo ««falso» documentario: reportage giornalistico (sulla rivoluzione); dramma privato (la morte di tuo fratello per epatite c); film di denuncia (tragedia sanitaria del paese) e thriller politico (pericolo islamista)...
C'è però anche un quinto elemento strutturale, che fa da collante a tutti gli altri, la danza. Ne parla il maestro Mahmoud Reda, è una forma di arte che presenta un'energia collettiva legata in modo dialettico alla storia egiziana degli ultimi 60 anni. Non a caso vengono mostrate immagini di un musical del 1965, Era Nasser, fino alle riprese di uno spettacolo di Reda del 2010. L'idea è che questa forma di espressione artistica (la danza come energia positiva) sia presente in gran parte del film, dalla piazza (pensiamo ai movimenti del corpo durante la preghiera collettiva) fino ai momenti intimi dove la musica è sempre in sottofondo (sia nel palazzo di Roma, che nella casa di famiglia di Tanta). La stessa epatite C è una minaccia alla rivoluzione e all'energia espressa da quel milione di persone presenti in piazza Tahrir. La dialettica è quella dell'energia vitale/malattia, rivoluzione/conservazione, vita/morte. La rivoluzione è una forma di energia collettiva e spontanea. La riuscita della rivoluzione stessa è minacciata sia dall'epidemia sanitaria, sia dal potere. Sono stato profondamente impressionato dall'immagine sconvolgente del milione di persone che si muovevano in piazza come fossero una sola entità, una sola persona. Tale immagine è diventata ossessiva e ha condizionato l'intero processo di montaggio, rompendo la divisione tradizionale tra documentario e fiction, e condizionando la struttura stessa del montato finale.

Com'era possibile documentare un'immagine del genere con il linguaggio del documentario? Com'era possibile costruire una narrazione attorno ad essa? Alla fine si è scelto di costruire una struttura assimilabile a quella di una lunga onda sonora sinusoidale che conosce ritmi e velocità diverse. La prima immagine (e l'ultima) mostrano qualcuno (o qualcosa) che è in volo, e quindi è libero.

E poi scende sulla terra ferma e poi di nuovo risale nel volo. E così via.

(...)

Il regista El Mahedi è anche produttore del film, con la sua casa di produzione "Negma Film".

 



IL CAST

A B O U T

MAHMOUD REDA

Celebre ballerino di danza popolare egiziana e fondatore del leggendario gruppo "Reda Troupe"

FARIDA FAHMY

Regina della danza popolare egiziana e stella assieme a Mahmoud della "Reda Troupe".

PIERRE SIOUFY

Artista  che vive presso Piazza Tahrir, ha documentato vari momenti della "primavera araba"

MAGED EL MAHEDY

Regista e autore del film

REFAAT KAMEL

Medico chirurgo specializzato in trapianti di fegato e chirurgia epatobiliare 

SINESTESIA - CAIRO 2013

June 2013, Maged returned to Cairo - after the January 25, 2011 revolution that led to Mubarak's fall - to make a documentary about the Sphinx and to relaunch tourism in Egypt. He has faced with another revolt, this time against the democratically elected president Morsi and his government of the Muslim brotherhood.

Maged has been overwhelmed by events and entered into a state of Sinesthesia in which he rediscovered an intimate part of his childhood by revealing fragments of his identity divided between Egypt and Italy.

 

Giugno 2013, il documentarista Maged ritorna al Cairo - dopo la rivoluzione del 25 Gennaio 2011 che ha portato alla caduta di Mubarak - per fare un film sulla Sfinge e rilanciare il turismo in Egitto. Si trova di fronte a un altra rivolta questa volta contro il Presidente eletto democraticamente Morsi e il suo governo dei fratelli musulmani.

Maged viene travolto dagli eventi ed entra in un stato di Sinestesia in cui riscopre una parte intima della sua infanzia svelando frammenti della sua identità divisa tra Egitto e Italia.

.

>>>> TRAILER

bottom of page